“Cominciamo bene”: intervista a Caterina Uberti, ideatrice e promotrice del progetto

L'IC Toscanini scuola capofila di “Cominciamo bene”, il progetto che vede in rete 5 istituti di Parma e il coinvolgimento di circa 300 alunni

di Giulia Siena


Parte in questi giorni Cominciamo bene, il percorso di apprendimento per insegnanti e alunni che ha come obiettivo quello di trasmettere e consolidare le life skill per migliorare il benessere degli alunni e sostenere il successo scolastico. Saranno 12 le classi dei 5 istituti di Parma che hanno aderito all'iniziativa; circa 300, infatti, gli alunni che si metteranno in gioco nel piano sperimentale finanziato dalla Fondazione Cariparma per sostenere iniziative rivolte alla promozione del successo scolastico.
Il progetto assume come approccio metodologico lo “DBT- Skill training”, parte integrante del modello DBT -Dialectical, Behaviour Therapy di Marsha Linehan la cui efficacia è stata ampiamente validata dalla ricerca scientifica; viene svolto per la prima volta a Parma e vedrà il coinvolgimento di docenti esperti con specifica e documentata formazione in DBT Skill training. Un percorso necessario, quindi, poiché chi insegna è consapevole che il successo scolastico degli alunni non dipende esclusivamente dalle competenze cognitive o dalle metodologie didattiche adottate dagli insegnanti, ma anche da un insieme complesso di fattori personali, che contribuiscono ad un percorso positivo a scuola e nella vita. Le finalità di questo percorso sono molteplici: contribuire ad implementare queste competenze partendo dal presupposto che chi impara è prima di tutto una persona, con proprie emozioni, bisogni, convinzioni su di sé e sugli altri, sul proprio futuro, e che porta con sé una storia. Essere consapevoli delle proprie risorse e delle proprie fragilità, saper regolare le proprie emozioni ed essere resilienti nelle difficoltà, sapersi destreggiare efficacemente nelle relazioni, collaborare e risolvere i problemi del quotidiano, allenare la propria capacità di concentrazione e di attenzione, stare bene in classe, sono tutti fattori che amplificano, liberano e valorizzano le competenze cognitive e le inclinazioni di cui ciascuna persona, in misura varia, è dotata.

Intervista a Caterina Uberti, ideatrice e promotrice del progetto, insegnante della scuola primaria dell'IC Toscanini e socia della SIDBT, Società Italiana Dialectical Behavior Therapy

Benessere dell'alunno e rendimento scolastico sono collegate; “Cominciamo bene” mira ad aumentare la serenità degli studenti e delle studentesse affinché migliorino le proprie competenze e possano vivere in maniera completa l'esperienza scolastica e si attrezzino per la vita. l rendimento scolastico quindi fa incontrare la psicologia e la didattica?
“Cominciamo bene” è un percorso strutturato completo (considera sia gli aspetti personali, sia quelli relazionali) e prevede delle attività pratiche con tempi di attuazione ben definiti. Ma partiamo dall'inizio: l’obiettivo generale del progetto consiste nel contribuire al miglioramento delle prestazioni scolastiche attraverso la mindfulness e l’incremento delle life skills. Attraverso le attività proposte si vogliono favorire comportamenti equilibrati e ridurre quelli problematici; promuovere la consapevolezza di sé e la capacità di focalizzare l’attenzione e l’empatia; favorire la validazione; incrementare la regolazione emotiva e la tolleranza della sofferenza; promuovere l’efficacia personale e interpersonale; migliorare la competenza comunicativa. Dopo diversi anni di esperienza sul campo, diventa oggi sempre più importante condividere con colleghi e famiglie la necessità di intraprendere un percorso nella scuola che dia spazio e tempo all'apprendimento di competenze “di vita” che completino la crescita degli alunni.

Come nasce questo progetto?
“Cominciamo bene” nasce in riferimento allo “DBT – Skill training”, lo skill training della DBT che viene utilizzato sia in ambito clinico sia in ambito scolastico con finalità educative e nella prevenzione del disagio. Tale modello, utilizzato nei piani di prevenzione primaria in alcuni Paesi del mondo e adottato anche dalle ASL dell'Emilia Romagna, si è dimostrato particolarmente efficace nella promozione del benessere tra gli alunni.

Come mai “Cominciamo bene”?
Il nome di questo progetto è stato scelto perché gli alunni e le alunne che hanno la possibilità di cominciare ad apprendere a scuola le competenze che servono per la vita, hanno, nel proprio bagaglio, maggiori strumenti per affrontare il futuro, per “cominciare bene” il proprio percorso tra le sfide e gli ostacoli della vita.

La scuola non è fatta solo di studenti: a chi è destinato questo progetto?
Il percorso formativo è stato pensato per i diversi ordini di scuola, ovvero scuola d'infanzia, primaria e secondaria, di primo e secondo grado. I ragazzi e le ragazze del Liceo delle Scienze Umane saranno – nella seconda parte dell'anno scolastico – coinvolti in prima linea condinuando la formazione e facendo sperimentazione sul campo: affiancheranno l'insegnante di classe nello e svolgimento del progetto nelle altre classi. Ma non solo studenti, certo; “Cominciamo bene” infatti è pensato per parlare a tutta la comunità educante: si rivolge agli allievi, ai docenti e alle famiglie; queste ultime vengono invitate ad incontri formativi affinché conoscano il progetto, i contenuti e le metodologie utilizzate affinché diventino consapevoli del sostegno che potranno dare ai propri figli durante tutto l'iter. L'ideale è la paziente costruzione di un linguaggio comune tra le figure educative.

Il lavoro in sinergia di scuola, famiglie e contesto sociale è anche il motore di “Cominciamo bene” che nasce come progetto di rete tra vari organi. Quali sono le realtà coinvolte?
Chi conosce la scuola sa che è fondamentale lavorare in rete poiché lì c'è la condivisione di un valore; “incontrarsi” facilita il confronto anche tra le stesse istituzioni. Inoltre, lavorando in rete, si comunica ai ragazzi e alle ragazze che noi, come comunità e come professionisti, teniamo a loro in quanto persone e non solo in quanto studenti. A questo progetto, di cui la nostra scuola è capofila, hanno aderito anche l'I.C. Parmigianino, l'I.C. Paritario Mario Lodi, l'Istituto Paritario Casa Famiglia, il Liceo delle Scienze Umane “Albertina San Vitale” e la Facoltà di Psicologia dell'Università San Raffaele di Milano, dipartimento di Psicologia. “Cominciamo bene”, infine, è reso possibile grazie al finanziamento della Fondazione Cariparma attraverso il Bando per la promozione del successo scolastico.

Qual è il ruolo dell'insegnante?
Gli insegnanti, in seguito a una formazione specifica sul modello teorico di riferimento, verranno via via invitati a un sempre maggiore coinvolgimento nella conduzione delle attività finalizzate all'acquisizione delle abilità da parte dei loro alunni. Nel primo quadrimestre vi sarà l'intervento in classe degli esperti (i docenti saranno sempre supportati da quelle figure di riferimento che renderanno possibile l'attuazione delle skill); nel secondo quadrimestre gli insegnanti di classe continueranno il lavoro di co-progettazione con gli esperti.

Quali sono i tempi di attuazione per un progetto così importante e articolato?
Iniziamo in queste settimane con la formazione degli insegnanti; nei prossimi mesi fino all'inizio del 2023 avvieremo gli interventi nelle classi con attività interattive, momenti di riflessione ed esercitazioni pratiche per l'acquisizione e l'allenamento delle skill. In questo progetto è fondamentale la ricerca messa in atto insieme all'Università san Raffaele di Milano: rilevamento dei dati in ingresso e in uscita per una valutazione dell'efficacia dell'intervento basata su dati oggettivi. Il progetto si conclude con un momento di condivisione dell'esperienza alla presenza di coloro che hanno contribuito alla sua realizzazione insieme a coloro interessati al percorso. La finalità, oltre alla condivisione, è quella della diffusione delle idee e delle pratiche che si occupano della cura delle nuove generazioni e di coloro che hanno il compito di sostenerne la crescita.